Duca ed elettore di Baviera. Primogenito del duca Guglielmo V di Baviera e di
Renata di Lorena, completò la propria educazione presso i Gesuiti
dell'università di Ingolstadt, dedicandosi fin da giovane agli affari di
governo. Nel 1597 succedette al padre, che aveva abdicato in suo favore.
Concentrò inizialmente la sua azione sulla riorganizzazione interna del
ducato e sul riordinamento delle finanze e dell'apparato burocratico e militare
(il suo codice di leggi, detto
Codex Maximilianeus rimase in vigore fino
al XVIII sec.), riducendo il potere dei ceti economicamente dominanti e facendo
della Baviera uno Stato centralizzato e di primo piano, per il suo ruolo
politico, nella vita dell'Impero.
M. è attualmente considerato
come una delle figure più importanti che operarono in ambito cattolico
durante la Guerra dei Trent'anni (V. TRENT'ANNI, GUERRA
DEI). Diede impulso alle azioni della Controriforma cattolica e
creò, in opposizione all'Unione evangelica dei principi che aderirono
alla Riforma, la Lega Cattolica. Tale organismo si configurava come una sorta di
alleanza tra la Baviera e vari Stati tedeschi e
M. curò che
mantenesse sempre come preminente il suo carattere confessionale rispetto a
quello politico, troppo esposto alle direttive degli Asburgo. Dopo la battaglia
della Montagna Bianca le sue truppe occuparono il Palatinato Superiore, feudo di
Federico V, capo dell'Unione evangelica che fu costretto all'esilio. La Dieta di
Ratisbona nel 1623 riconobbe a
M. non solo quel territorio, ma anche la
dignità di elettore che era stata di Federico. Per contrastare le
ingerenze spagnole nell'Impero,
M. assunse l'iniziativa di contatti
autonomi con la Francia e, in opposizione alla politica accentratrice di
Ferdinando II d'Asburgo, appoggiò la tradizionale autonomia e
libertà degli Stati territoriali all'interno del
Reich.
Nell'ultimo periodo della Guerra dei Trent'anni, la Baviera fu invasa da Svedesi
e Francesi e subì pesanti devastazioni. Quando nel 1647 fu raggiunta una
tregua tra i belligeranti,
M. si adoperò in negoziati che
condussero ad accordi di pace. La pace di Vestfalia, firmata nel 1648,
ribadì l'acquisizione da parte di
M. del Palatinato Superiore e
del titolo di elettore (Monaco 1573 - Ingolstadt 1651).